ART.e_01 / Lettera aperta ad un sindaco sconosciuto.

30 Giugno 2018 | Art

Illustrazione Noma Bar

La dignità del lavoro culturale; l’importanza artistica (ed economica) di un museo locale.

IL RUOLO SOCIO-ECONOMICO DELLA CULTURA
Carissimo sindaco Giovanni Cavatorta, ricordandole che nel suo programma elettorale lei ha menzionato il Mu.Vi. indicandolo come luogo strategico,
per un degno rilancio culturale territoriale; vorrei provare a spiegarle perché un direttore di un museo DEVE essere pagato adeguatamente,
non solo per una dignità che va riconosciuta al lavoro intellettuale ma anche i benefici (o danni) che può portare alla comunità che lei oggi rappresenta.
Ritengo che non capire l’importanza sociale di una figura propositiva come un direttore artistico, sottovalutandone impegni e sacrifici e relegandolo al ruolo di “volontario”,
di semplice figura istituzionale o di addetto comunale; significa non avere in testa un disegno chiaro di come dovrebbe essere una città degna di questo nome.
Come si può pretendere che un comune sia rappresentativo quando non prevede nessuna offerta artistica ed ha un museo senza una minima capacità attrattiva?
Un museo non può essere consegnato a qualche funzionario comunale o a qualche volontario, non possiamo sacrificare un’emergenza architettonica sull’altare della retorica da bar,
secondo la quale l’importante è risparmiare sempre e comunque, specialmente su quelle figure che possono portare visibilità ed introiti a Viadana.

MARKETING CULTURALE
Un direttore artistico deve vantare un background culturale ed un percorso artistico tali da garantirne la capacità professionale e di conseguenza merita di essere pagato!
(forse molto più di altri presenti sul libro paga del comune) pensare di risparmiare su un direttore di un museo è non solo fuori luogo ma sottolinea una visione veramente ottusa di come dovrebbe essere una città da un punto di vista sociale e culturale.
La nostra inadeguatezza culturale è sotto gli occhi di tutti: mentre Sgarbi espone il pittore viadanese Ghizzardi sul palcoscenico internazionale dell’Expo, l’amministrazione viadanese
(Ghizzardi è nato alla corte Pavesina ed ha vissuto in queste terre) non sfrutta questa rinnovata notorietà dell’artista e non prevede nessuna mostra
(forse la faranno ad Expo finito con la giornata della mostarda???), nemmeno una mostra fotografica sui luoghi d’infanzia, magari rendendo partecipi i talentuosi fotografi locali.
Viadana ha deciso quindi di non proporre nulla (non sfruttando vetrine così rare) ma forse dovremmo semplicemente interrogarci su cosa sarebbe Guastalla senza i propri eventi,
Gualtieri senza Ligabue o Boretto senza Casa Falugi (la cappella Sistina della bassa).

BACKGROUND CULTURALE E NON FAVORI POLITICI
Alla vostra giunta andrebbe ricordato che le idee culturali han sempre portato ricchezza e lustro al territorio (es. il Festivaletteratura a Mantova / Farm Cultural Park a Favara),
idee e proposte che devono però avere attente regie ed interlocutori attenti per trovare una concreta realizzazione.
Forse per lei la cultura non ha un gran valore, alcune sue scelte in merito stanno in parte confermando questo mio timore,
la selezione di un direttore artistico basata sul risparmio e non sul Curriculum è sintomo di una visione distorta di ciò che è il lavoro intellettuale.
Ci sono comuni che sfruttano le proprie potenzialità artistiche, ne favoriscono la diffusione e puntano su eventi low-cost ma di grande impatto strategico ed altri che preferiscono affidare la cultura a persone più interessate a farsi un selfie in bikini che a curare l’arte territoriale e non.

Damiano Guarnieri Flisi.

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